Abbiamo già visto come un fumetto debba presentarsi sotto una forma simpatica e gradevole e di lettura facile. Le storie devono essere semplici e scorrevoli, gli argomenti attuali e trattati con piglio espressivo e accattivante.
Specialmente se il pubblico è infantile o adolescente, le storie devono illustrare gli aspetti migliori della vita: gli eroi hanno tratti simpatici e sono sempre positivi.
In poche parole, il fumetto è uno strumento essenzialmente “didattico” ed “educativo”. Solo se è così può essere un elemento di crescita culturale.
Questo vale anche per i prodotti destinati agli adulti, ma poiché questa fetta di pubblico sa distinguere benissimo tra realtà e fantasia, tra vita reale e avventura narrata, i generi di fumetto spaziano fino al cosiddetto “fumetto nero” (con eroi negativi, cioè malfattori che in pratica la fanno sempre franca), alla fantascienza (popolata di mostri e creature aliene) e al “vietato ai minori” (con implicazioni erotiche), il tutto con un quanto basta di violenza. D’altronde la violenza nei fumetti deve sempre essere dosata con molta misura per un target adulto, ma va evitata nei prodotti per minori.